nellora predestinata egli pensò al Golgota, mormorando una preghiera per lanima in ascesa affinché il granato rosso scintillante della luna si spegnesse lievemente sulla cupola di Pietro
vessilli di tristezza si piegarono a valle, al cielo si alzarono dei ceri i lumi; tutta la notte allaltare del Signore pregarono per lui Chiese, paesi, popoli
battezzati per misericordia del Signore, siamo ununica famiglia, fratelli in Cristo! e assieme a noi tutti gli uomini di buona volontà, e chi spera nella Croce.
nellora predestinata egli pensò al Golgota, mormorando una preghiera per lanima in ascesa
si è compiuto! il fiammeggiante granato rosso si spense alla finestra del successore di Pietro.
col triste sorriso del martire è passato oltre il Portone di bronzo, dove la luce del suo cuore ardente un altro orizzonte illumina
ebrei, cristiani, musulmani su quello stesso Sinai si affidano a Dio e pregano con una sola bocca: «Dio è uno, in verità, e santo!»
quella preghiera ha cancellato rughe, tracce di lacrime, dalle Tavole del profetico sogno
egli è entrato in paradiso, in un giardino mirabile, di foglie dorate e coperto dombra.
egli per sempre resterà il Pontefice, che costrú ponti invisibili che, come dita benedicenti, si elevano da Roma al mondo, e dalla Chiesa agli uomini
la morte del giusto al Signore è gradita; lultimo che «ci trattiene», dal mistero delliniquità è stato tolto!
piangi, Polonia, piangi! - come alla croce la Madonna; ma non affligerti! - il tuo grande figlio è santo!
la luce della sua morte pia da ora il buio della nostra vita illuminerà, come la sua vita ci ha illuminato finora, accrescendo la grazia del Signore.
Valentin Nikitin, Mosca, Notte del 3 aprile 2005.
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